Diversità: il gap che ancora esiste tra riconoscere e saper valorizzare

Quante aziende, quante organizzazioni hanno realmente capito che la diversità rappresenta un’opportunità? I numeri ci dicono che qualcuna in più del passato lo ha capito. Quante di queste sanno come trasformare tale opportunità in ricchezza? Molte meno. Senza la capacità di inclusione la diversità non mette a frutto la sue potenzialità. Il tema è affrontato con il supporto di un’indagine dalla rivista MARK UP. La nel suo ultimo editoriale la direttrice Cristina Lazzati scrive :”In un momento in cui molte aziende hanno chiaramente percepito che la diversità è un must, il rischio è che, a fronte di grandi iniezioni di diversità, manchi all’azienda e alla sua cultura, la capacità inclusiva. E la diversità rimanga una facciata da raccontare ma non vissuta e utilizzata al meglio”.

Da un lato, quindi, è necessario potenziare le risorse in grado di apportare diversità, dall’altro, prosegue la direttrice di MARK UP ” bisogna rassicurare le forze già in campo, condividendo con loro l’obiettivo di ristabilire le dovute proporzioni. Facciamo un esempio molto semplice: se la popolazione italiana è divisa a metà tra uomini e donne (con una leggera prevalenza di donne) e tale proporzione non è rispettata nella distribuzione dei ruoli manageriali, significa che siamo ancora carenti, non solo in diversità ma anche in cultura dell’inclusione. Solo tale cultura potrà far sì che chi, al momento, è al comando (quindi una prevalenza maschile, bianca ed etero) abbia la cultura necessaria per far sì che ognuno degli appartenenti all’impresa sia messo nella condizione di dare il meglio di sé”.

Inoltre, conclude Cristina “c’è un altro punto su cui forse vale la pena di riflettere: quante persone ancora si appiattiscono al modello dominante? Nascondendo una parte di sé nel tentativo di “assomigliare” il più possibile a chi sembra avere le redini del potere? Quanta diversità va sperperata in questo modo? Quante potenzialità vengono azzerate nel tentativo di essere “uguali”, invece di offrire punti di vista differenti?”.

Con un servizio di Chiara Bertoletti, la rivista MARK UP approfondisce il tema fornendo dati e spunti interessanti.

Intanto il 14 marzo a Torino (Talent Garden della Fondazione Agnelli) si tiene la prima edizione di GIRLSTECH, evento lancio di un percorso che vuole superare la disparità di genere nel mondo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Qui il programma

La missione egli organizzatori FuturMakers e Synesthesia è  “Promuovere la sensibilizzazione rispetto alla disparità di genere nel mondo dell’innovazione e della tecnologia, valorizzando le differenze e divulgando il valore dell’inclusività.”