La Commissione Europea denuncia le disuguaglianze di genere sul lavoro e premia il Family Audit

Le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro sono ancora prevalenti. Lo spiega il recente  Dossiersul tema «Disoccupazione femminile e conciliazione vita-lavoro», pubblicato dal Network sull’Occupazione della Commissione Europea. Il documento premia tra le buone pratiche lo standard italiano “Family Audit” (ideato nel 2008 dalla Provincia Autonoma di Trento), uno strumento di certificazione, con relativo marchio, che qualifica una Organizzazione come attenta alle esigenze di Conciliazione Famiglia-Lavoro dei propri dipendenti.

Nell’introduzione del Dossier europeo si legge:

“Mentre l’uguaglianza di genere è un valore fondamentale dell’Unione europea (UE), sancito dai trattati fondamentali, che includono l’agenda politica dell’UE – compreso il Fondo sociale europeo e altri fondi strutturali e di investimento (ESIF) – le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro sono ancora prevalenti: minore partecipazione nel mercato del lavoro, segregazione delle donne in un numero limitato di settori, in lavori precari, divario retributivo, carriere incomplete, sessismo e violenza, ineguali pesi nelle responsabilità di cura, ecc. Nonostante le donne abbiano un più alto livello di istruzione rispetto ai maschi e anche se le opportunità per le donne nel mercato del lavoro dell’UE sono cresciute, la forza lavoro femminile rimane fortemente divisa lungo le linee di genere. Perché il progresso è così lento? Perché, nonostante le politiche promosse per così tanti anni, l’uguaglianza di genere sembra ancora così lontana dall’essere raggiunta? Cosa si può fare per migliorare la situazione? L’obiettivo di questo documento è, dopo aver scattato un’istantanea del contesto politico, in primo luogo di dare una panoramica aggiornata delle diverse situazioni di uomini e donne nel mercato del lavoro, concentrandosi su alcune questioni chiave: partecipazione (considerando l’obiettivo UE del 75% di partecipazione al mercato del lavoro entro il 2020), condizioni di partecipazione e possibilità di conciliazione lavoro e responsabilità private. Riguardo a quest’ultimo aspetto, va sottolineato che questo non riguarda solo la genitorialità e l’assistenza all’infanzia, ma tutte le responsabilità di cura (per parenti anziani, malati o portatori di handicap). L’UE è a conoscenza dell’urgenza di adattare il mercato del lavoro alle nuove richieste delle lavoratrici chiedendo ai datori di lavoro forme più flessibili di lavoro. Tuttavia, l’organizzazione del lavoro non si è ancora evoluta in questo modo; l’assunto che il “lavoratore ideale” sia libero da ogni responsabilità, che non sia il lavoro, è ancora attuale, e le donne assumono la maggior parte delle mansioni legate alla famiglia. 

Questo è il motivo per cui l’iniziativa denominata “Il nuovo inizio per sostenere l’equilibrio vita-lavoro per i genitori e chi si prende cura dei familiari”è cruciale nell’affrontare le sfide dell’equilibrio tra lavoro e vita che i genitori e le famiglie che lavorano devono affrontare.

Il suo scopo è cambiare e modernizzare il quadro giuridico e politico così come l’organizzazione del lavoro per consentire ai lavoratori di bilanciare meglio le loro cure e le loro responsabilità professionali”.

Il documento esamina il contributo dei Fondi strutturali e di investimento – e in particolare il FSE – in termini sia di occupazione femminile che di vita lavorativa. Presenta alcune pratiche interessanti finanziate dal FSE e dalle autorità pubbliche. Tra queste vi è lo standard Family Audit, uno strumento manageriale che ha l’obiettivo di attivare un cambiamento culturale nell’impresa attraverso azioni innovative di Work-life balance. E’ uno standard che innesca un ciclo virtuoso di miglioramento continuo e che offre la possibilità di entrare in un network di aziende che mirano a diventare ambienti di lavoro eccellenti.

Ad oggi sono oltre 200 le aziende private e gli enti pubblici ad averla acquisita con il coinvolgimento di circa 100.000 dipendenti.

Family Audit

Family Audit è marchio registrato e di proprietà della Provincia autonoma di Trento che funge da Ente di certificazione.

Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione, su tutto il territorio nazionale, di questo innovativo marchio di qualità incentrato sulle Politiche di benessere aziendale e specificamente rivolto alle Politiche di Conciliazione Famiglia-Lavoro. L’ultimo Accordo, siglato il 3 agosto 2016, prevede che ciascuna Regione, su base volontaria, possa rivolgersi al Dipartimento per le Politiche della Famiglia per attivare un percorso regionale di certificazione “Family Audit”, rivolto alle aziende e agli Enti locali del proprio territorio. Il Dipartimento fornisce alle Regioni l’assistenza tecnica ed il know-how necessari.

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